Birra…what else?

Parliamo di grigliate, di quale sia il taglio di carne più adatto, di quale sia il contorno migliore, quale l’ingrediente creativo ma…oltre al buon cibo noi italiani, si sa, siamo anche  cultori del buon bere.  E quale se non la birra la bevanda più adatta, e probabilmente anche la più scontata, da abbinare ad una succulenta costata alla griglia? Il connubio  sorge così spontaneo anche perché nell’immaginario comune grigliata come birra sono sinonimi di convivialità, di serate con gli amici, tra battute e risate, tra i profumi della carne sulla brace, avvolti dal brio dell’estate che avanza.

Ora la domanda che segue è:  ma che birra? Iniziando l’analisi di quale sia quella giusta da associare al piatto in questione, si è aperto un mondo vasto fatto di tradizione e innovazione, storia e creatività, semplicità e raffinatezza.  Troppo facile chiamarla birra… potreste mai descrivere il vostro calice di Cabernet Sauvignon come un semplice  vino rosso?  Direi proprio di no.

“birra“ è un termine generico per indicare una delle prime bevande alcoliche della storia nata in Mesopotamia , ma oggi si presenta  in una miriade di tipologie, sapori, colori e profumi diversi. In comune hanno soltanto la presenza di acqua, lievito e luppolo; l’orzo invece, pur rimanendo l’ingrediente più diffuso, è stato affiancato o sostituito da altri cereali protagonisti oggi della nostra alimentazione. E quindi ecco qui: la birra al grano o bianca, non tanto per il colore quanto per la quantità di schiuma che la fermentazione genera, rinfrescante, poco corposa, dalle leggere note acidule; la birra al farro dall’accentuata acidità; la birra alla segale, al grano saraceno , al mais più creative;  o la birra al riso per regalare un bicchiere di piacere anche ai celiaci. E la birra alle castagne l’avete mai assaggiata?

Insomma un tripudio di sperimentazione ben riuscite per soddisfare i desideri di tutti i palati anche dei più sopraffini. La curiosità, la voglia di novità e le conoscenze tramandate da generazioni  dai mastri birrai hanno portato sul mercato infinite varietà di questa bevanda facendola entrare con tanto di tappeto rosso anche nelle cucine dei grandi gourmet. Birra e pizza, birra e grigliata e oggi anche…birra e ostriche!

In breve, gli esperti dicono che con piatti grigliati si potrebbe variare tra una birra dal gusto corposo, ad una birra secca dal leggero sapore di bruciato, oppure una birra amara per contrastare una salsa troppo dolce, una doppio malto con la carne rossa o una bionda dalla viva acidità dissetante.

Una scelta unica e tangibile noi non l’abbiamo raggiunta e dato che ormai è sfatato pure il mito del  “vino rosso con la carne, vino bianco con il pesce”  anche con la birra siamo allo stesso punto; bianca, rossa o bionda che sia l’importante è che si sposi con il sapore della carne, con lo spirito della festa e che ci regali un momento di  sublime piacere.

NB: sempre ovvio e scontato bere con moderazione!